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2016 – Sri Lanka
Sri Lanka
Di tante foto scattate nello Sri Lanka alcune mi rendono molto felice: la prima è una interpretazione elementare ma molto efficace del Buddismo, si tratta di una serie di steli secchi di frumento, sottesi tra una roccia\montagna che li sovrasta e, il terreno naturale che li sostiene. In questa grande crepa, si potrebbe dire, è contenuta l’intera esistenza.
Si intravede una grande metafora: c’è una forza nel debole\gracile data dall’unione che riesce a sostenere l’immane e gravoso peso di una montagna. Penso che in quasi tutte le Dottrine sia contenuto questo principio, la grande possenza di una Fede.
L’altra foto ritrae due scimmie e al centro una piccola che si sottopone, molto volentieri, allo spulciamento dei genitori o fratelli che siano. Questa azione ci parla di un altrove, della rappresentazione di un tessuto sottile, di una fiducia che in occidente è impossibile imbastire. Qui si vuole sostenere forse che la spiritualita’ o l’arcaica fiducia nell’altro , fosse anche un parente stretto, è condizione normalizzata e diffusa tra i viventi.
E infine, nell’alba ancora buia, quando i pescatori del luogo si recano presso le loro barche e preparano gli attrezzi, arrivano stormi di neri merli in attesa di qualche residuo. Le loro posture di fortuna, sugli alberi delle imbarcazioni li rende malfermi ma il loro nero piumaggio li staglia come esatti profili nell’alba nascente.